Menu
METEOOSTIA E LE TERZE PARTI OSPITATE NON UTILIZZANO COOKIE DI PROFILAZIONE O ALTRO PER RACCOGLIERE I TUOI DATI PERSONALI.
PUOI CONTINUARE LA TUA NAVIGAZIONE IN QUANTO NON E' NECESSARIO IL TUO INTERVENTO.

Meteo Ostia

 

Cambiamenti Climatici: solo colpa dell'aumento dell'anidride carbonica ? Interazione fra raggi cosmici e nuvolosita'

03-11-2021


INTRODUZIONE

Quando si sente parlare dei cambiamenti climatici ci viene subito in mente l'inquinamento atmosferico con il relativo aumento dell'anidride carbonica (CO2) e dell'effetto serra, cosi' come quando sentiamo parlare di nuvolosita' ci vengono subito in mente le precipitazioni...

Come gia' abbiamo avuto modo di vedere in altri articoli, invece, le variazioni climatiche oltre che per effetto delle attivita' umane, possono derivare anche da fattori naturali che presentano spesso una ricorrenza ciclica sia essa nell'ordine degli anni, dei secoli e magari anche dei millenni.




CHE COSA LEGA ALLORA LA NUVOLOSITA' ALLE VARIAZIONI DEL CLIMA ?

A seconda della tipologia, dell'altezza, del contenuto di polveri, corpuscoli e gocce disperse nell'aria (aerosol), le nubi sono in grado di interagire con le condizioni meteo-climatiche del pianeta.

Dalle osservazioni effettuate si e' visto come in particolare la nuvolosita' bassa contribuisca maggiormente alla riflessione verso l'alto della radiazione solare, producendo un raffreddamento dell'atmosfera, mentre la nuvolosita' alta e sottile contribuisca maggiormente a trattenere il calore riemesso dal terreno contribuendo al riscaldamento dell'atmosfera.




NUVOLOSITA' BASSA E RAGGI COSMICI

Il dibattito scientifico sull'argomento e' ancora aperto ma sembra plausibile come a livello globale la maggiore o minore presenza di nuvolosita' bassa possa essere dovuta alla sua interazione con i raggi cosmici !

Secondo risultati scientifici pubblicati nel 1997 avvalorati da altri studi e dati degli anni seguenti, sembra che i 'raggi cosmici primari' che giungono sulla Terra - costituiti per il 90% da protoni e 10% di elio - siano in grado di interagire con i nuclei delle molecole presenti in atmosfera producendo, con un processo a cascata, moltissime nuove particelle secondarie dette 'raggi cosmici secondari'.

Aumentando la ionizzazione soprattutto nei bassi strati atmosferici si favorirebbe la formazione dei cosiddetti nuclei di condensazione da cui traggono origine le nubi.

Studi paleoclimatici eseguiti al riguardo sembrano confermare come negli ultimi 10.000 anni i raggi cosmici abbiano avuto un impatto diretto sul clima facendo corrispondere periodi di un loro aumento con periodi di raffreddamento globale e periodi di una loro diminuzione con periodi di riscaldamento globale.

Nell'immagine sottostante potete vedere come i risultati del progetto ISPCC (International Satellite Cloud Climatology Project), sembrino avvalorare quanto detto:




IL RUOLO PROTETTIVO DEL VENTO SOLARE

Se e' vero che il flusso dei raggi cosmici dipende dall'attivita' solare, e' vero anche che la parte di essi che giunge sulla Terra varia a seconda degli effetti del vento solare la cui intensita' segue un ciclo undecennale.

Quando il vento solare e' molto attivo funge da scudo all'arrivo dei raggi cosmici sulla Terra con il risultato di avere meno nuvolosita' bassa e conseguentemente un maggiore riscaldamento a livello climatico.

Quando invece l'attivita' solare e' scarsa (come in questi ultimi anni) l'arrivo dei raggi cosmici sulla Terra non viene ostacolata con il risultato di avere maggiore nuvolosita' bassa e conseguentemente un raffreddamento a livello climatico.




COSMO-METEOROLOGIA O METEOROLOGIA SPAZIALE

L'argomento e' piuttosto interessante e determinante e non a caso negli ultimi anni la meteorologia sta allargando i propri orizzonti verso lo spazio (cosmo-meteorologia o meteorologia spaziale) proprio per meglio studiare e interpretare l'interazione del cosmo sulle condizioni meteo-climatiche-ambientali sulla Terra e non solo.

Gli studi stanno proseguendo ad esempio anche su scale temporali molto lunghe, nell'ordine dei milioni di anni, collegando il flusso dei raggi cosmici in arrivo alla posizione del Sole nella Galassia. Quando il Sole si trova ad esempio in una posizione povera di supernove (le sorgenti piu' prolifiche di queste particelle) sembra che vi sia un minor flusso di raggi cosmici.

 

185